
Esposizione di fotografie in bianco e nero e a colori – “VITA RAMENGA: PASTORI ERRANTI, FILOSOFIA DI UN TERRENO MONTANO” Gigi Abriani
Domenica 5 settembre, al MECF di Foza
Con L’esposizione di fotografie in bianco e nero e a colori “VITA RAMENGA: PASTORI ERRANTI, FILOSOFIA DI UN TERRENO MONTANO”
a cura del fotografo Gigi Abriani
“FOTOGRAFARE È PORRE SULLA STESSA LINEA LA MENTE, GLI OCCHI E IL CUORE” cit. C. Bresson SENSO DELLA FOTOGRAFIA: “Fotografo! Un sogno a cui ho dedicato tante energie e tempo.
Non un mestiere ma un modo di essere; non si può essere fotografo solo quando si impugna la macchina fotografica, ma lo si è sempre. Guidare a volte allora diventa pericoloso,
tutto viene visto da un mirino immaginario.
Un mirino che è dentro se stessi, che continua ad elaborare luci ed ombre: è il bello della fotografia lasciare correre l’immaginazione e il pensiero.
Sto assistendo a un appiattimento della fotografia, quando si definisce “foto” qualsiasi immagine che passa davanti al telefono, migliaia di immagini che perdono progressivamente magia, che perdono il piacere dell’attesa.
Tutto si consuma in fretta, i ricordi vengono persi, basta l’appagamento del momento. A volte penso che questo lavoro non ha un futuro, la mancanza di cultura e la tecnologia sviliscono ricerche personali e tecniche…
Una bella foto per la gente è tale solo se elaborata a computer, il tutto nell’immaginario viene legato alla tecnologia. L’attimo fermato da questa scatola magica è invece il frutto di passione, sacrificio, sensibilità, pensiero, ricerca di luce, riflessione, ma anche tormento interiore per arrivare a fare uno sca*o, e rischia di perdere valore; sembrano cose passate e superate. Tu*e le foto sono frutto di uno scatto singolo, non ci sono fotomontaggi: le regolazioni base a computer, ma la foto è stata fatta sul posto, mettendo la conoscenza e la passione di anni di fotografia.
Per le foto notturne mi sono avvalso del cavalletto e tempi lunghi di esposizione.
Tutte le foto sono state fatte dall’aprile 2019 fino a settembre 2020, scattate con macchine fotografiche Nikon d 700- d 750.
Essere e fare il fotografo, lo dico ancora con pudore e rispetto, a coloro che mi chiedono di cosa vivo, che lavoro faccio, anche dopo anni di fotografia: sto facendo il lavoro più bello del mondo, un lavoro che ti fa immaginare, sognare, fantasticare.
Nel momento che scatti ti isoli da tutto e da tutti… è la magia di quello che possono fare i bambini… con sentimento…” Gigi Abriani Ama scattare ritratti e momenti sociali, rapportarsi con le persone, capire chi c’è dietro la maschera che tante volte tutti noi portiamo.
Per fare questo ci vuole una enorme energia, un dispendio di tensione e concentrazione forte, senti il bisogno allora di ricaricarti e vivere la foto con i ritmi che ti dai.
Questo è stato uno dei motivi che lo ha spinto a fare queste ricerche ed esperienze fotografiche, ricavandole dal tempo libero e nei momenti di sosta.
Con i primi due libri, Luce nel silenzio e Sentieri nella notte si è concentrato a mettere in evidenza con una illuminazione mirata quello che nel Suo immaginario era vita. La luce come vita nel buio. Forti, trincee e scenari di guerra hanno ripreso a vivere per un attmo… e riprenderanno a vivere nelle sale del Mecf attraverso una ricca esposizione di fotografie che catturano l’essenza di quanto imprimono nella memoria.
La mostra “Vita ramenga” si trasfigura in una ricerca di cuore e tradizioni, la foto come testimonianza di vita e ricerca.
Pastori, pecore, panorami, silenzi, il vento, la pioggia e il sole, nebbie mattutine, le corse dei cani, la partenza del gregge, un suono fatto da mille animali…
una armonia che da centinaia di anni è presente nel nostro territorio.
Un modo di vivere, o sopravvivere, che va a riscoprire e documentare.
Un viaggio nel tempo e dentro se stesso. La fotografia non è solo l’arte di creare delle belle immagini. È soprattutto la capacità di cogliere attmi significativi nella vita del mondo, del nostro territorio, delle nostre tradizioni, delle nostre genti, delle nostre Comunità.
La capacità di mostrare l’essenza di un soggetto, imparando a guardare con occhi nuovi per farsi guidare dalla luce nella creazione di un’immagine.
CENNI BIOGRAFICI
Nasce a Thiene nel 1960. Assieme alla moglie Rita apre lo studio fotografico ArteFoto a Lugo di Vicenza nel 1999, trasformando la passione per la fotografia in una vera professione.
Nel tempo inizia a dedicarsi a ricerche fotografiche di luce e illuminazione che lo portano a pubblicare nel 2017 il libro Luce nel silenzio, un’opera ambientata sull’Altopiano dei Sette Comuni
nei luoghi della Grande Guerra.
Segue, nel 2018 Sentieri nella notte con foto del monte Pasubio e la strada delle 52 gallerie. Con la terza opera, Vita Ramenga (titolo della sua esposizione fotografica) svolge una ricerca personale osservando e ammirando dall’interno il “lavoro del pastore”, condividendone emozioni, tensioni e tradizioni. Scritto che ha presentato, con grande successo e riconoscimento a Eden, trasmissione di Licia Colò. La fotografia diviene così documentazione storica di un mondo ormai sconosciuto ai contemporanei. “… Noi siamo la società degli orologi e loro (i pastori)… del tempo infinito…
PROGRAMMA
VERNISSAGE:
venerdì 3 settembre ore 16,30
APERTURA UFFICIALE AL PUBBLICO:
da domenica 5 settembre a domenica 3 ottobre – tutte le domeniche dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 15 alle ore 18
APPUNTAMENTI CON IL FOTOGRAFO:
– domenica 12 settembre ore 15,30 – 16,30 – “Immaginare la fotografia”
– domenica 19 settembre ore 15,30 – 16,30 – “Luce nella notte come ricerca fotografica”
– domenica 26 settembre ore 15,30 – 16,30 – “Vita ramenga…il progetto prima delle foto”
Saranno adottate misure anti Covid-19 e saranno valide tutte le norme nazionali e regionali in vigore al momento dell’evento, per accedere è obbligatorio esibire il Green Pass.
Aperture straordinarie infrasettimanali (previa prenotazione obbligatoria).
Aperture straordinarie infrasettimanali per attività didattiche rivolte alle istruzioni scolastiche (previa prenotazione obbligatoria).