
Giampietro Olivetto presenta al MECF il libro “La dolce vita di Fraka”
Domenica 23 agosto al MECF, al Museo Etnografico della Comunità di Foza, l’incontro letterario con Giampietro Olivotto, autore del romanzo “La dolce vita di Fraka”.
Introduce Alessandro Comin con letture di Lucia Spolverini.
‘La Dolce Vita di Fraka’, di Gianpietro Olivetto, è la biografia di Arnaldo Fraccaroli (1882-1956), per quasi 50 anni inviato del Corriere della Sera, scrittore, poeta, filosofo, umorista, commediografo e curioso delle donne, oggi purtroppo dimenticato. Il libro (500 pagine, corredate da una cinquantina tra foto, lettere e documenti d’epoca) è pubblicato dalla casa editrice romana All Around nella collana ‘Giornalisti nella storia’, realizzata con la Fondazione per il Giornalismo Paolo Murialdi e inaugurata con il volume di Giancarlo Tartaglia ‘Il giornale è il mio amore’, sulla vita di Alberto Bergamini, fondatore e direttore de Il Giornale d’Italia. La prefazione è di Gian Antonio Stella.
Fraccaroli – che amava definirsi ‘Commesso viaggiatore della curiosità altrui’ e che spesso si firmava Fraka – è stato un cronista che sapeva fotografare con le parole. Grazie alla sua versatilità, produsse migliaia di articoli d’ogni genere e oltre cento tra romanzi, libri di viaggi, novelle, saggi, lavori teatrali, biografie (tre sull’amico Puccini). Aveva classe e talento straordinari e una capacità unica di passare dal reportage di guerra alla commedia brillante, dai racconti fantasy alla cronaca e alla descrizione filmica di persone e ambienti. Inventò l’espressione Dolce Vita, così titolando una sua opera, e l”instant book’, dando alle stampe il meglio degli articoli e il resoconto dei viaggi. Inaugurò, con Luigi Barzini senior, il reportage. Fu, durante il primo conflitto mondiale, uno dei migliori corrispondenti dal fronte e per il suo comportamento eroico ottenne anche una croce e una medaglia al valor militare. Rese celebre la frase ‘Meglio vivere un’ora da leone che cent’anni da pecora’.
È stato uno dei primi giornalisti a volare su dirigibili e aeroplani e a visitare Hollywood. Scoprì e contribuì a far conoscere l’America degli Anni Ruggenti e il jazz. Dal 1920 al 1940, girò tutti i continenti, svelando agli italiani il mondo e le novità del secolo. Fece anche cinema e radio.
La storia di Fraka, raccontata attraverso la riproposizione degli articoli più famosi e il sunto delle sue opere, consente di rivivere la storia del ‘900 e di scoprire come sono cambiati il nostro Paese e il modo di fare informazione dalla fine dell’800 al secondo dopoguerra. In un’epoca in cui l’informazione tradizionale è in crisi, si invoca il principio della disintermediazione e a dominare è la comunicazione sui social e fai da te, può risultare utile ricordare invece un campione del giornalismo professionale come Fraccaroli, cronista che consuma le suole, che verifica le fonti, che va, vede e scrive.
La copertina del romanzo “La dolce vita di Fraka”